[by Giada Rimondi]

Questo è IL posto del cuore. Il luogo del vero ristoro, inteso esattamente come ciò che dovrebbe racchiudere il concetto di ristorazione. Accoglienza, location, proposta enogastronomica, qualità, persone.

Qui c’è tutto quello che il viandante cerca per ristorare corpo ed anima.

Alessandro Bartolini, in arte Mastrosasso è un amico. Un uomo anche un po’ d’altri tempi, e forse è proprio per questo che ci ha conquistato. Ma la sua è una testa avanti, ne sa una più del diavolo, soprattutto è un uomo che sa scegliere.

E fare. Sa fare vino, sa costruire, in senso anche letterale, sa consolidare e mantiene le promesse.

Con il suo Agriturismo lo abbiamo visto dare vita ad un progetto di cui il territorio sentiva bisogno e gli è grato.

La cucina di Irina Steccanella, chef giovane e moderna con il cuore legato alla tradizione, ha aggiunto l’ingrediente determinante a questa visione cui la famiglia Bartolini di Savigno ha dato corpo.

Una location da urlo, nel cuore dei Colli Bolognesi. Una casa in sasso la cui nuovissima appendice ospita il locale dal gusto un po’ country un po’ vintage, ben incorniciato dalla luminosità che regala una visuale meravigliosa sul paese.

Ad accogliere l’ospite c’è Alessandro, la moglie Lorena, talvolta la figlia Giulia e spessissimo è la stessa Irina che fa gli onori di casa. Alessandro stappa subito “La Bolla del Mastro”, il suo pignoletto/chardonnay spumante tutto mandorla, una bollicina fine ed aromatica che fa da piacevole preludio ai piatti del menu.

Noi abbiamo scelto:
tosone fritto e friggione: croccantezza e sapidità, ma anche morbida dolcezza agrodolce del miglior friggione in circolazione!
mezzi paccheri con melanzane e ricotta salata: punto di cottura della pasta semplicemente perfetto, condimento abbondante, impossibile non fare la scarpetta!
spuntature di maiale con peperoni: da mangiare rigorosamente “a grugno”, ovvero portandole alla bocca con le mani. La lenta cottura delle costine ha mantenuto intatti tutti i pregi della carne! Spolpare con cura.
zucchine ripiene: apoteosi… zucchine piccole, tutte uguali, perfette; e il ripieno (buonissimo) non ne sovrasta il sapore dolce-amarognolo.

Al dolce non siamo riusciti ad arrivare, siamo buone forchette ma abbiamo commesso l’”errore” di darci dentro con il pane…Ma come si può resistere al pane caldo fatto da Irina?

Essendo la bollicina del Mastro scomparsa in un lampo, il “Sabio”, antico nome di Savigno, frizzante a base Grechetto Gentile è stato un più che degno acompagnamento. Rifermentato in bottiglia, belle note di lieviti, mineralità, e agrume. Una beva, anche questa, che finisce troppo presto!

Quando splende il sole, fermarsi nell’enorme prato della tenuta, magari per finire una bottiglia, è un’esperienza che merita.

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